In breve
Esistono diversi mezzi per ridurre le emissioni di gas serra (GHG) al fine di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050, compreso lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione verso le energie rinnovabili e il risparmio energetico volontario. Oltre a questi sforzi, cresce l’interesse a compensare le emissioni residue che inevitabilmente vengono emesse nonostante gli sforzi di riduzione attraverso l’uso di crediti di carbonio.
Sebbene un numero crescente di aziende sia interessato all’utilizzo dei crediti di carbonio, sono emerse le seguenti problematiche:
(a) Il trattamento dei crediti di carbonio nell’ambito dei sistemi legali nazionali ed esteri non è chiaro e i loro casi d’uso e l’importanza non sono completamente compresi; e
(b) Esistono molti tipi di crediti di carbonio in Giappone: J-Credits, certificati non fossili, certificati di elettricità verde, il Joint Crediting Mechanism (JCM) e crediti di carbonio volontari che sono attivamente scambiati all’estero. Ciò rende difficile per le aziende determinare quali crediti dovrebbero richiedere e come utilizzarli.
In questo contesto, le aziende non sono state in grado di stimare completamente la domanda di crediti di carbonio, limitando così la loro capacità di aumentare l’offerta di crediti di carbonio sulla base di nuove tecnologie di rimozione del carbonio e sequestro del carbonio utilizzando metodi naturali. Inoltre, i crediti di carbonio sono distribuiti principalmente tramite transazioni bilaterali, con conseguente mancanza di chiarezza sullo stato e sui prezzi di tali transazioni.
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